sabato 29 giugno 2013

Birdie, un client twitter per Lubit

Birdie, profondamente integrato con il sistema operativo Linux, nasce con l'ambizione di diventare il miglior client twitter per O.S. elementary.
Offre le principali funzionalità di base di Twitter in una interfaccia pulita, essenziale, di immediata comprensione ed utilizzo. E' perfettamente rispondente alle API di Twitter per quanto attiene le procedure di Login.
Permette di visualizzare in anteprima le immagini o i video di YouTube.
Consente la gestione di più profili utenti tra i quali effettua agevolmente il passaggio.
Il client è perfettamente integrato nel sistema di notifiche immediate del pannello Tint2.
L'attuale versione implementa, nel caso dei DM, l'aggiunta del primo bit per l'auto-completamento dei destinatari nei D.M. Ne è prevista l'estensione per hashtags e menzioni.
Attualmente è rilasciato nella versione 0.2.1 "Kompano", coperta dalla GNU GENERAL PUBLIC LICENSE. Qui.

Birdie è disponibile sui suoi repository ed è rilasciato in due versioni, la Stable e la Daily. Quest'ultima fornisce la versione in fase di sviluppo.

Per installarlo su Lubit, in versione stabile, apriamo una sessione di terminale ed aggiungiamo il suo repository:

sudo add-apt-repository ppa:birdie-team/stable

poi procediamo all'aggiornamento dei pacchetti e alla installazione di Birdie:

sudo apt-get update && sudo apt-get install birdie

Per installarlo in versione Daily sarà necessario modificare l'indirizzo del repository:

sudo add-apt-repository ppa:birdie-team/daily



Al termine dell'installazione si procederà all'aggiornamento di Obmenù, aggiungendo Birdie al sottomenù Internet



Il client rifugge il layout multi-colonna usato da altre applicazioni quali Gwibber, Polly, Hotot, ecc. a favore di una visualizzazione a colonna singola che è assai simile alle applicazioni per Twitter mobile.


La leggerezza e la pulizia delle linee che contraddistingue Birdie, concepito per l'utilizzo in ambienti desktop "light" quali Xfce e Lxde, ne fanno il client twitter ideale di Lubit.

Un saluto da Topo Squit.

Python - risorse free online


Trovato su Twitter un link che voglio condividere.
(Come faremmo senza Twitter? È una miniera inesauribile di informazioni, sepolte in un oceano di cose senza senso, certo).

Viene da Revolunet, Paris (sì quella vera, en France), eccolo: python books, "The best free Python resources" dice, e sembra davvero che sia così.

venerdì 28 giugno 2013

Lubit: kupfer un lanciatore (segnalazione)


Comodo fare un post così: va a finire che ti prendi il merito (o una parte di esso) dicendo semplicemente "guardate cos'ha fatto Angelo!".
Però se non lo dico c'è il rischio che qualcuno non ne venga a conoscenza e allora eccomi qui.

Intanto sto parlando di kupfer, l'ho installato e funziona, ma procediamo con ordine.
Non so se seguite il blog BagaiLinux di Angelo Oggioni.
Se questo blog è nuovo (come lo era per me, il Web è grande...) considerate che vi converrebbe seguirlo, davvero.
Pr esempio oggi, OPS! 3 giorni fa, parla di Lubit e in particolare propone una personalizzazione ottima e poco esosa in termini di memoria.

Trovate tutto a qui: Un comodo lanciatore per Lubit.

A me resta solo da aggiungere grazie Angelo!
Ah! ecco come lo vedo io (altrimenti il post è tutto di Angelo).


Una volta lanciato appare l'icona in alto a destra.


Lanciatelo con Ctrl + Spazio o click sull'icona e cominciate a scrivere il nome del programma; per esempio io ho scritto abi; con invio il programma viene lanciato o portato in primo piano se già aperto.


È comunque ampiamente personalizzabile. Conviene attivarne l'esecuzione automatica all'avvio come raccontato da Angelo.


La finestra con le informazioni; nel link c'è un errore: non è .se ma .de

mercoledì 19 giugno 2013

Plop Boot Manager: effettuare l'avvio da USB anche se il BIOS non lo supporta - Parte 3


Dopo aver visto nella prima parte come integrare Plop Boot Manager nel GRUB, e nella seconda come ottenere il medesimo risultato con il loader di Windows, in questa terza e ultima parte andremo ad occuparci di come realizzare un floppy disk o un CD/DVD di avvio.

ATTENZIONE: nel caso di Linux, Plop Boot Manager SOVRASCRIVERA' il GRUB, rendendo impossibile accedere al Sistema Operativo. Nè sarà possibile tornare allo stato iniziale attraverso la procedura di restore.
Diversamente, nel caso di Windows, gli sviluppatori assicurano il mantenimento delle funzionalità di sistema, come confermato da una installazione di prova.
In ogni caso sarà buona norma procedere al salvataggio dei dati importanti prima di procedere oltre.

All'interno del pacchetto 5.0.14 di Plop troveremo due versioni del programma di installazione, fondamentalmente identiche. La sola differenza è che plpinst.com crea un file di backup (plpback.bin), che consente il restore dei settori del disco al fine di una completa disinstallazione, mentre plpinstc.com non effettua alcun backup. Quest'ultimo viene utilizzato per installare Plop da un supporto protetto in scrittura, quale un CD/DVD.
Nel caso di un floppy l'installer effettua il backup sullo stesso dei settori del boot dove Plop viene allocato.

INSTALLAZIONE DA FLOPPY
Dopo aver scaricato la versione corrente del boot manager (plpbt-5.0.14.zip) da questo link

http://www.plop.at/en/bootmanager/download.html

ne estrarremo il contenuto. Nella cartella "Install" andremo a cercare il file plpbtin.img.

Per creare un floppy di avvio useremo in Linux questo comando:

$ dd if=plpbtin.img of=dev/fd0

mentre se il nostro Sistema Operativo è Windows potremo utilizzare il programma rawwritewin, che non necessita di alcuna istallazione.


Nella maschera di inserimento andremo a cercare nella casella "Image file" la cartella dove avremo posto plpbtin.img


e una volta caricata l'immagine andremo a scriverla sul floppy utilizzando il tasto write.


Ci ritroveremo con un floppy di avvio


che consentirà di accedere al menù di Plop Boot Manager, e alla successiva installazione del loader.


INSTALLAZIONE DA CD/DVD
In questo caso utilizzeremo l'immagine plpbtin.iso, posta anch'essa nella cartella "Install", e con un qualsiasi programma di masterizzazione andremo a registrarla su un CD/DVD usando l'opzione "Crea CD/DVD da immagine ISO".

In questo caso ci ritroveremo con un CD/DVD che consentirà, come visto per il floppy, di avviare il sistema e di accedere al menù di installazione di Plop Boot Manager.


I due menù sono identici, tranne che per la voce [4], che nel caso del CD/DVD è interdetta.

Installiamo il Plop Boot Manager - opzione [1] - e al successivo riavvio verremo accolti dal menù di Plop Boot Manager che ci consentirà l'utilizzo della porta USB.


NOTE FINALI RELATIVE ALLA VERSIONE 5.0.15-test

Plop Boot Manager, versione 5.0.15-test, introduce una importante novità: l'avvio dei driver USB NON necessita di alcuna installazione nel caso venga utilizzato un CD/DVD.
Il menù che consente di avviare il sistema da chiavetta USB, viene attivato al momento del boot e non necessità di intervenire sul loader o sul GRUB.
Per la realizzazione del CD/DVD di avvio restano valide le procedure sopra descritte.

BUG rilevati:
  • la tastiera USB viene rilevata solo dopo l'avvio del Sistema Operativo;
  • il loader resta inchiodato nel caso in cui non venga utilizzata una porta USB posta su scheda madre.
Non mi resta che elogiare il lavoro del team che porta avanti lo sviluppo di Plop Boot Manager. Grazie a loro abbiamo la possibilità di installare Lubit Linux anche su macchine molto datate. 

Un saluto da Squit.

martedì 18 giugno 2013

Plop Boot Manager: effettuare l'avvio da USB anche se il BIOS non lo supporta - Parte 2


Dopo la prima parte, che ha riguardato il sistema operativo Linux, passiamo ad illustrare l’utilizzo di Plop Boot Manager in ambiente Windows.

Una volta scaricata la versione corrente del boot manager (plpbt-5.0.14.zip) da questo link

e scompattato l’archivio, ci troveremo con una cartella 


all’interno della quale andremo a cercare la directory Windows


nella quale troveremo InstallToBootMenu, file batch MS-DOS.

Un doppio clic sull’icona che lo rappresenta andrà a creare la directory C:\plop, all’interno della quale verrà allocato il file plpbt4win.exe. La seconda parte dello script aggiungerà le entrate sul registro e provvederà ad integrare il loader di Windows.


Nel caso in cui non si disponga delle credenziali di amministratore, la seconda parte della procedura non andrà a buon fine


Al riavvio della macchina ci troveremo davanti il loader di Windows integrato per quanto attiene il Plop Boot Manager


Dal suo menù


Potremo effettuare il lancio di un dispositivo flash da USB (inserito in una porta collegata direttamente alla mother board) o scegliere di tornare al menù precedente dal quale entrare nel sistema operativo Windows.

BUG rilevato: Nel caso la tastiera del computer sia collegata ad una porta USB, la stessa si attiverà solo dopo l'avvenuto avvio del Sistema Operativo.

Ora non avete più scuse per non installare Lubit Linux :)

E non è finita qui...ci sarà anche una terza parte!

Un saluto da Squit

lunedì 17 giugno 2013

Plop Boot Manager: effettuare l'avvio da USB anche se il BIOS non lo supporta - Parte 1


Plop Boot Manager è un piccolo tool che consente di aggiungere la funzionalità di avvio da porta USB su quei computer con BIOS che non lo supporta. Consente altresì di avviare un boot da CD, da floppy disk, o da PC, come nel caso illustrato.
La demo riguarda un computer dotato di un unico sistema operativo Linux, un unico disco fisso.
La procedura resta la stessa anche in caso siano presenti più distribuzioni Linux sul medesimo PC, ma non è applicabile con Microsoft Windows. In tal caso la procedura sarà diversa e sarà oggetto di un successivo tutorial.

Andiamo ad iniziare.

Effettuiamo il download della versione corrente di Plop Boot Manager

http://www.plop.at/en/bootmanager/plpbt.bin.html

Selezionando la voce di menù 7. GRUB2, verremo condotti a questa schermata


Effettuiamo il download della versione corrente del tool plpbt-5.0.14.zip


Apriamo il file zippato e ci apparirà una finestra simile a questa



Nel nostro caso interessa il file plpbt.bin, che andrà prima estratto e poi copiato nella cartella boot del file system. In caso di dualboot andrà ovviamente posto nella cartella boot della partizione di avvio.



Non è possibile effettuare l'estrazione diretta nella cartella di boot a meno che l'operazione non venga effettuata con privilegi di root.



Andiamo quindi ad estrarre plpbt.bin in una cartella qualsiasi, poi apriamo il gestore di file (in questo caso Thunar) acquisendone i privilegi di root. Apriamo una finestra di terminale e digitiamo

$ sudo thunar


Con il nostro gestore di file andiamo a cercare la cartella dove abbiamo estratto il file plpbt.bin, e con un semplice copia e incolla lo andiamo a copiare nella cartella boot del file system.


Siamo a buon punto, occorre solo integrare il grub

Sempre con il gestore di file aperto con privilegi di root, andiamo a cercare in file system il file 40_custom seguendo questo percorso

/etc/grub.d/40_custom

Posizionandoci sopra l'icona del programma clicchiamo con il tasto destro del mouse ed apriamo il file con un editor di testo (in questo caso leafpad).
Ci posizioniamo immediatamente sotto l'ultima riga commentata ed incolliamo queste istruzioni

menuentry "Plop Boot Manager" {
    set root=(hd0,1)
    linux16 /boot/plpbt.bin
}


Salviamo e chiudiamo il file

Non ci resta che fare eseguire un update del grub, digitando a terminale

$ sudo update-grub2



Effettuiamo il reboot ed ecco il nostro Plop Boot Manager


e il suo menù


Qualche precisazione:
nel caso in cui il menù di Plop non appaia e che al suo posto compaia il diagnostico "Error: file not found", l'errore è dovuto alla non corretta collocazione del file plpbt.bin all'interno della cartella boot.

Nel caso in cui la schermata di avvio da USB parta ma resti inchiodata sulla scritta "found device", il problema è stato risolto scegliendo per la chiavetta live una porta USB di quelle montate direttamente su mother board, e non sul pannello frontale del PC. Nel caso in cui ciò accada rimuovete temporaneamente mouse e tastiera, inserite la chiavetta live in una porta diretta, inserite la sola tastiera sulla porta USB frontale, e riavviate.

Un saluto da Topo Squit

venerdì 14 giugno 2013

Dropbox su Lubit Linux

Anzitutto installiamo il dropbox thunar plugin al fine di integrare dropbox in thunar

Aprite una sessione di terminale ed eseguite

cd && wget -O dropbox-thunar-plugin.deb http://packages.crunchbang.org/waldorf/pool/main/thunar-dropbox-plugin_0.2.0-1_i386.deb && sudo dpkg -i dropbox-thunar-plugin.deb && rm dropbox-thunar-plugin.deb

prima scarica il pacchetto dropbox-thunar-plugin.deb


e poi, dopo avere richiesto i permessi di root, lo installa

Installazione di dropbox:
eseguite a terminale
cd ~ && wget -O - "https://www.dropbox.com/download?plat=lnx.x86" | tar xzf - && ~/.dropbox-dist/dropboxd


Viene scaricato ed eseguito dropbox-lnx.x86, che inizializza l'installazione



Se si dispone già di un account Dropbox effettuare il login secondo le normali istruzioni.
L'icona di Dropbox appare in alto a destra, ed il programma inizia a sincronizzare le cartelle.

Come potete notare, la cartella di Dropbox viene aperta da chromium e non da thunar.

Per ovviare a questo problema, aprite il terminale e digitate:

$ sudo leafpad /bin/nautilus

Nella finestra di Leafpad scrivete:

#!/bin/bash
exec thunar ~/Dropbox
exit 0


Salvate e chiudete la finestra di Leafpad

Tornate alla finestra di terminale e rendete eseguibile lo script digitando:

$ sudo chmod +x /bin/nautilus

Non resta che modificare il file autostart.sh al fine di eseguire dropbox ad ogni avvio.
  • Click del tasto destro del mouse in un punto libero dello schermo
  • Seguire il seguente percorso: Sistema - configurazioni - edit config autostart.sh (as root)
  • Portarsi in fondo al file di testo, posizionarsi sulla riga che precede l'istruzione "exit 0" ed aggiungere

sleep 8 && ~/.dropbox-dist/dropboxd &

Salvate  e chiudete leafpad

logout e....
l'integrazione in Thunar è completata

Saluti da Squit! :)

Link simbolici

Un post didascalico con uno spiegone per un mio amico che viene da Windows. E un'ottima occasione per provare Lubit.

Per evitare un'inutile accumulo di tensione spasmodica con conseguenze imprevedibili vi dico subito che il test è stato superato brillantemente. Ho tenuto d'occhio Conky e l'uso della RAM non ho mai superato 145MB. Adesso, su Ubuntu RR con 4 schede di Firefox, Gedit, Nautilus, Eog (visualizzatore di immagini) e qualche altra utility sono a 620MB.
Devo anche confessarvi un'altra cosa: ho installato Gedit su Lubit e Conky ha fatto un salto da 145 a 198MB. Era una prova, non so nemmeno se serve, Leafpad è OK.

Linux ha ereditato da Unix una cosa meravigliosa (una delle tante): i link. Adesso non è che vi racconto tutto quello che ci sarebbe da dire sui link, hard e simbolici. Semplicemente vediamo un paio di cose di quest'ultimo tipo, il più giovane, quello che ottenete facendo click con il tasto destro sull'icona di un file e scegliendo Crea collegamento. Questo nell'ambiente grafico, io che sono vecchio... OK, uso il terminale.

Sono partito da uno script semplicissimo in Python, ds.py:


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#!/usr/bin/python
# -*- coding: utf-8 -*-

import os, os.path, sys

print "La directery corrente è:\n", os.path.abspath(os.curdir)
scrdir = os.path.dirname(os.path.realpath(sys.argv[0]))
print "\nLa directory dello script è\n", scrdir
 


Le prime righe sono come ce le aspettiamo, anche per chi viene da Windows. Poi le cose cambiano: chmod +x ds.py rende lo script eseguibile, cosa che si potrebbe fare anche con click con tasto destro / Proprietà / Permessi / Consentire l'esecuzione....
Questo in virtù della shebang, la prima riga dello script.
Segue la prova di esecuzione ./ds.py, tutto OK.
A questo punto mi sono trasferito nella directory ~/bin. Altra particolarità di Linux (e prima di Unix): se c'è bin nella tua home viene automaticamente inserita nella PATH (all'avvio, quindi non potete pretendere di averla subito disponibile appena creata (ci sarebbe un discorso lungo da fare, diciamo che dovete ri-logarvi)).
Lì ho creato il link DS e l'ho testato. OK, come pure quando mi sono spostato nella home e in altre directories (non presenti nell'immagine ma provate e vedrete che funziona tutto).

A questo punto lo spiegone dei link sarebbe finito. Da studiare bene che la prossima volta interrogo, nèh! Anzi compito in classe.

Però visto che ci sono continuo, faccio un altro test. Questa volta voglio creare un eseguibile. Un compilatore leggero ce l'ho, newLISP che ultimamente è cambiato parecchio, vediamo (s-d.nl):


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#!/usr/bin/newlisp

(println "La directory corrente è:\n" (real-path "."))
(set 'nf (main-args 0))
(set 'rnf (real-path nf true))
(set 'tree (parse rnf "/"))
(pop tree -1)
(set 'dir (join tree "/"))
(println "\nLa directory del programma è:\n" dir)
(exit)

che produce questi risultati:


Notare l'errore che ottengo lanciando l'eseguibile dalla directory in cui si trova; non sono riuscito a capirne la ragione anche perché nella versione interpretata funziona.
Poi tutto come per Python.

OK, questo è tutto. Solo più due comunicazioni per la regia:
  • Bit3Lux potrebbe pensare che sto barando; in effetti gli avevo comunicato che facevo altro, solo rimandato, prossimamente...
  • A me sembra che il post sia venuto bene, lo riciclo anche sull'altro blog, sperando che nessuno se ne accorga ;-)

martedì 11 giugno 2013

Lubit Linux: Diciamocelo francamente

Beh, è arrivato il momento di ringraziare un po' di persone. Ringrazio anzitutto Marco, amministratore del blog Marco's Box, è stato il primo a fare una presentazione di Lubit. Tutto si è giocato sulla fiducia e sull'amicizia che ci lega. L'ho ammirato tanto perchè proprio questo è lo spirito che deve aleggiare in una comunità che promuove l'open source.

Quello dell'open source è un mondo in cui non si va avanti da soli. Quanti progetti falliscono perchè inaccessibili. I loro autori si trincerano dietro il loro orgoglio rendendo la loro opera, di fatto, impermeabile ad ogni miglioria che venga dall'esterno. Poi, però, viene il giorno in cui si rompono le scatole di portarli avanti e iniziano a chiedere aiuto in modo pietoso. Così, tanti progetti, molto validi, vanno a finire nel dimenticatoio.

Lo stesso discorso vale per i blog/siti. Tanti blog (parlo solo di quelli il cui unico scopo è di promuovere GNU/Linux) falliscono perchè poco aperti. Promuovono l'open source, ma in realtà sono pochi inclini alla collaborazione. Una vera contraddizione in termini. Poi, alla fine, ognuno faccia quello che vuole, mi sto limitando ad esprimere il mio pensiero. Certo, faccio fatica a credere ad una persona che promuove il software libero ma che poi ha uno stile di vita diametralmente opposto a ciò che professa.

Ringrazio poi Roberto, amministratore del blog lffl. Da lui sinceramente non me la sarei mai aspettata una recensione su Lubit. Non perchè non sia una brava persona, anzi, lo ammiro tantissimo per l'impegno quotidiano profuso in ambito GNU/Linux, molto semplicemente lo vedevo un po' troppo in alto, fuori dalla mia portata, ecco. Ha dimostrato di essere invece una persona umile e generosa.

Ringrazio ancora Angelo, amministratore del blog L'Inverno e la Rosa, per la sua splendida recensione. Ringrazio il caro amico Gianluigi, amministratore del blog Ubutile. Gianluigi è una persona con cui berrei volentieri un litro del mio vino. Un Grazie a Davide (il mitico Picchio!!) che ha fatto una recensione su oneopensource.it.

Un grazie ad Ant1, amministratore del blog ant1-antuan , che stimo tantissimo. A lui manderò la beta della prossima versione di Lubit, meglio che lo sappia, eh!

Un grazie va a Vladimiro e Dario: Grazie a loro Lubit raggiungerà il Lug di Schio, Mitici!!! :)

Un grazie formato famiglia va al professor Cantaro, amministratore del sito Majorana di Gela. Vabbè, è inutile che ve lo dico, lo sapete già, il prof. è una persona veramente speciale, e poi io sono particolarmente legato al suo sito. La mia esperienza con GNU-Linux è partita proprio da lì, nel lontano 2008.

A proposito del Professor Cantaro, dovete sapere che ha aperto una discussione dedicata a Lubit Linux sul "suo" forum, perciò, se avete problemi di ogni sorta, potete chiedere, oltre che su questo blog, anche lì. Vi raccomando, iscrivetevi in massa, su quel forum ci sono persone molto valide! E poi, la gentilezza, valore ormai in disuso, fa da padrona. Per me non è poco.

Ma il grazie più grande va ai lettori del blog. Lubit è online da soli 10 giorni ed ha già avuto oltre 2700 download. Il numero delle visite sul blog è schizzato alle stelle, oltre 140 commenti, la sola pagina di presentazione di Lubit è stata visitata più di tremila volte.

Intanto Lubit va avanti, già tante idee bollono in pentola..la prossima versione sarà migliore (si dice così?)

Abbiate pazienza, fatemi spendere ancora una sola parola per il team di Lubit: GRAZIE!!! Nella pagina "Io e gli altri", trovate i cd collaboratori mitici! :))

Sicuramente avrò dimenticato qualcuno, mi batte l'occhio destro...

Alla prossima!

lunedì 10 giugno 2013

Lubit Linux: "Umanizziamo" xterm!

Effettivamente xterm (quello che nel menu ho chiamato terminal2), per quanto sia leggerissimo, è intrinsecamente brutto. A primo acchito verrebbe la voglia di sostituirlo con qualche emulatore di terminale migliore. E invece non è proprio il caso. Anche xterm è configurabile. Certo, ci vuole un po' di pazienza e qualche passaggio in più. Ovviamente, nella prossima versione di Lubit, lo troverete radicalmente trasformato. Oggi, invece, provvederemo a fare solo il necessario. Ingrandiremo la finestra e cambieremo il font (anche se si dovrebbe dire la font, vero Juhan?).

Basta veramente poco per apportare le modifiche di cui sopra. Apriamo xterm (terminal 2) e digitiamo:

$ leafpad ~/.Xresources

Si aprirà un file, andiamo proprio in fondo ad esso e, dopo l'ultima riga, incolliamo il seguente testo.

! xterm-----------------------------------------------------------------
xterm*faceName: Liberation Mono:size=10:antialias=false
xterm*font: 7x13


Salviamo il documento e chiudiamo leafpad.

Ora bisognerà fare logout. Da terminale basta digitare:

$ openbox --exit

E ora alcune cose circa il copia/incolla con xterm

Per incollare del testo in exterm ci sono due possibilità:

  • La combinazione di tasti Shift+Insert
  • Il tasto centrale del mouse. Nel caso di touchpad, bisogna premere entrambi i tasti.

Per copiare del testo da exterm per incollarlo, ad esempio, in un file di testo, si fa così:
  • Evidenziare semplicemente il testo in exterm. In tal modo si copia. 
  • Per incollarlo, ovunque, bisogna semplicemente premere il tasto centrale del mouse o, nel caso di touchpad, premere entrambi i tasti.

Alla prossima!

domenica 9 giugno 2013

Teamviewer su Lubit Linux

Questo post mi è stato chiesto da alcuni amici/lettori del blog

Per installare Teamviewer, che è un'applicazione per accedere da remoto ai nostri pc, anzitutto bisogna scaricarlo. qui.

Per Lubit Linux 1.0.6 va scaricata la versione a 32 bit.

Posto che il pacchetto deb si trovi nella cartella Scaricati,

$ cd Scaricati

$ sudo dpkg -i teamviewer_linux.deb

Una volta installato, per farlo funzionare, bisognerà seguire una procedura un po' particolare. Ma solo per la prima volta.

Devo ammettere che sono letteralmente impazzito per trovare la soluzione. qui

I passaggi da fare sono i seguenti:

$ cd /opt/teamviewer8/tv_bin/script

$ sudo cp teamviewerd.sysv /etc/init.d/

$ sudo chmod 755 /etc/init.d/teamviewerd.sysv

$ sudo update-rc.d teamviewerd.sysv defaults

A questo punto dobbiamo o riavviare il sistema oppure avviare il processo.

$ sudo service teamviewerd.sysv start

Fatto ciò, non ci resta che aprire obmenu e seguire la seguente procedura:

  • aprite il menu a tendina di Internet
  • cliccate su Chromium
  • cliccate su new item (barra degli strumenti in alto), in modo da creare un nuovo elemento nel menu.
  • cliccate sul new item (si deve evidenziare)
    • in Label (in fondo) scrivete Teamviewer
    • in Execute (in fondo) scrivete teamviewer
  • Salvate il tutto e chiudete obmenu
  • Dal menu di openbox scegliere Reconfigure Openbox

Alla prossima!

P.S. Non ho mai usato questo programma. Sarà la volta buona? Chissà! ;)